Realtà

Ss. Pietro e Paolo

La domanda rivolta dal Signore Gesù ai suoi discepoli: <La gente chi dice che io sia> è rivolta ogni giorno anche a noi. In realtà le domande del Maestro sono sempre delle provocazioni per i discepoli per andare ben oltre le risposte astratte e teoriche e divenire capaci di toccare la realtà della vita. Non c’è molto da dire, ma c’è tutto da vivere fino ad essere disposti a morire. Pietro vive la liberazione dal carcere come sospeso tra <visione> e <realtà>, ma il messaggio che tocca la vita di ogni discepolo è che la sequela del Signore è capace di trasformare in realtà le nostre visioni più grandi, più belle, più vere. Tuttavia, ciò avviene non secondo i nostri metodi e i nostri pronostici, bensì entrando nella logica della sequela e della croce. Paolo lo ricorda a se stesso e ai suoi amici: la <battaglia> da vincere è prima di tutto contro se stessi per aprirsi ad un dono che fa della nostra vita una confessione di fede che si fa dichiarazione di amore: <Tu sei il Cristo> cui risponde <Tu sei Pietro>.

Nell’esperienza di Pietro e Paolo la Chiesa contempla il segreto del suo fondamento di comunione che sa gestire la fatica del conflitto e assume le sfide di ogni crescita che esige la disponibilità alla trasformazione, al cambiamento e all’incerto. Non bisogna mai confondere la fatica della comunione con l’illusione del concordismo.

Popolo nuovo per il nuovo esodo,

siete passati nella notte del rinnegamento e del rifiuto

per rinascere nuove creature dal perdono;

servi di Cristo e della Chiesa avete confortato i suoi con l’ardore e la parola;

l’assemblea dei redenti segue dietro a voi l’Agnello e acclama:

L’amore è vincitore e ci raduna in voi nell’unità!

Le lacrime sono versate a fondamento della roccia,

gli occhi si riaprono a illuminare i popoli.

La rete è gettata per raccogliere i popoli,

il rotolo è spiegato per nutrire la libertà dei figli.

Le braccia sono distese per confermare la sequela,

il capo è offerto per sciogliere in incenso la vela.

Pietro, nel tuo cuore trovan spazio le chiavi del perdono;

Paolo, nel tuo abisso si dispiega la spada della Parola:

insieme custodi della porta dell’ovile.

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