Oltrepassare

S. Maria Maddalena

Come ricorda un poeta contemporaneo in Maria di Magdala l’intimità non elimina la venerazione, e l’amore si esprime nel grado più sommo nell’adorazione: <Questa riverenza di Maria verso Cristo la troviamo già nel modo in cui cerca il corpo dell’amato: “Hanno portato via il mio Signore”>1. In queste parole disperate che Maria continua a ripetere prima agli apostoli asserragliati nel Cenacolo e poi al misterioso giardiniere che sembra essere la sua ultima speranza, tradiscono nel senso che manifestano il desiderio più grande di questa donna privata della persona più importante della sua vita: <Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo> (Gv 20, 15). Sembra che il Signore Risorto aspetti questa dichiarazione di intenti di Maria per rivelarsi a Lei come Vivente. Anche Maria di Magdala deve fare il suo cammino pasquale di conversione racchiuso in quel significativo <si voltò> (20, 16). Maria pensa che qualcuno abbia preso il Signore e lo abbia portato via e, in tal modo, rivela il suo più grande desiderio in quella corsa mattutina alla luce incerta dell’aurora: prendere in qualche modo il Signore e portarselo via!

Invece il cammino della risurrezione è ben altro del cammino della morte. Mentre la disperazione del lutto e della perdita tende a racchiudere e conservare le piccole e grandi memorie dell’amore, la vita esige non la privatizzazione ma la più ampia condivisione: <ma va’ dai miei fratelli…> (20, 17). Non è difficile immaginare quali potessero essere i sentimenti di Maria verso il gruppo degli apostoli che avevano abbandonato, tradito e rinnegato il Maestro. Eppure, il mattino di Pasqua è il momento di una rivelazione che vince tutte le morti nella relazione aprendo albe insperate, inattese… umanamente impossibili: <Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così> (2Cor 5, 16).

Maria di Magdala pensava di avere un appuntamento con la morte ed ecco che si ritrova davanti alla Vita. Maria di Magdala pensava di doversi misurare con una inconsolabile solitudine e si ritrova tra <fratelli>. Non le viene permesso di rintanarsi nel suo dolore, ma viene continuamente disorientata per essere radicalmente ri-orientata. Le parole del Cantico segnano il ritmo del cammino di discepolanza: <Da poco le avevo oltrepassate quando trovai l’amore dell’anima mia> (Ct 3, 4). Per risorgere bisogna andare oltre, ben oltre fino ad oltrepassare se stessi per fare veramente Pasqua in cui tutto sembra uguale ma tutto è radicalmente diverso: <Rabbuni!> (Gv 20, 16). Al cuore del nostro tempo di vacanza o, comunque, di ritmo di vita più disteso possiamo spiritualmente fare un giro nel giardino nuovo per dare un pizzico di profumo e di passione alla nostra relazione con Cristo che è la nostra vita, la nostra gioia. Appena alzati potremmo ricominciare a parlare con un sonoro <Alleluia!>.


1. G. HALDAS, Marie di Magdala, Lausanne, 2008, p. 68.

2 commenti
  1. Marielle
    Marielle dice:

    In questo giorno di festa di Santa Maria di Magdala , auguriamoci di:

    …” fare un giro nel giardino nuovo per dare un pizzico di profumo e di passione alla nostra relazione a Cristo…”

    GRAZIE per l’invito a questa bella passeggiata…!

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