Vigore

XXX settimana T.O.

La parola dell’apostolo Paolo <Attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza> (Ef 6, 10) viene messa in pratica in modo emblematico dal Signore Gesù. Infatti, il Cristo non esita a prendere in mano la situazione senza lasciarsi in alcun modo intimidire tanto da dire con una chiarezza sorprendente: <Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua per il mio cammino> (Lc 13, 33). Non sapremo mai se quei <farisei> che si avvicinarono a Gesù per consigliargli di partire <perché Erode ti vuole uccidere> (13, 31) abbiano detto il vero, oppure abbiano barato per riuscire, finalmente, attraverso questa minaccia che avrebbe fatto tremare di paura ognuno di loro di incutere paura nel cuore del Signore. Pertanto sulle labbra del <figlio di Davide> le parole del salmo assumono tutto il loro vigore: <Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia> (Sal 143, 1). La guerra del Signore non è fatta di prevaricazione e di violenza, ma di consapevolezza personale e chiarezza relazionale: <non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme> (Lc 13, 33). Con queste parole viene rivendicata l’unica signoria di Dio sulla storia e sugli eventi a cui nessuno – nemmeno <quella volpe> di Erode – può pensare di sostituirsi. Siamo di fronte ad un fulgido esempio di obiezione di coscienza che nasce da una libertà del cuore che non teme e non si lascia intimidire nella consapevolezza nitida che <La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo tenebroso> (Ef 6, 12).

Al discepolo è richiesto lo stesso tenero vigore del suo Maestro. Il Signore Gesù, infatti, non teme e non si vergogna di protestare il suo amore: <quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali> (Lc 13, 34) e al contempo non può che restare in piedi nel <vigore della sua potenza> (Ef 6, 10). Il primo grande passo del combattimento spirituale è di lottare contro ogni immaginifica vittoria conquistata con le nostre forze e contro ogni inutile battaglia contro il male che continuamente diagnostichiamo attorno a noi. Bisogna superare l’aggressività contro un <male esterno> e, ancora più urgentemente, bisogna <superare l’aggressività contro la propria personale impotenza>1. È veramente più facile di quanto si possa immaginare il fatto di odiare se stessi fino a farsi del male e rendersi così vulnerabili al male. Il salmo ci indica invece la via della vittoria nella fiducia.

Erode Antipa, usurpatore del trono di Davide, è come una <volpe> che si nasconde di giorno per cacciare di notte per cercare di sbarazzarsi – come già di Giovanni – anche del profeta Gesù. Ma il Signore Gesù non ha paura e per questo rischia di far paura proprio a chi sulla paura fonda il proprio potere <tenebroso> (Ef 6, 12). Povera volpe…!


1. J. PEGON, <La victoire du Christ>, in Christus 33 (1962) p. 22.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *