Riposo

XV Domenica T.O.

Ci potremmo chiedere: che cos’è il riposo secondo il Signore Gesù. La liturgia della Parola di oggi dà un nome preciso al riposo a cui Gesù invita i discepoli e questo nome è <pace>. Paolo nella seconda lettura lo dice chiaramente: <Egli infatti è la nostra pace> (Ef 2, 14). La pace di cui parla Paolo non è di certo statica ma assolutamente dinamica e, perciò, costruttiva e inventiva. Più precisamente ciò che dà pace è la capacità di fare unità dentro di noi <eliminando in se stesso l’inimicizia> (2, 16). Ciò che commuove Gesù davanti alla folla è il fatto di vederla dispersa e ciò che preme a Gesù davanti agli apostoli, reduci dalla loro prima missione, è quello di far ritrovare loro l’unità. Geremia deplora nella prima lettura i falsi e indegni pastori perché <fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo> (Gr 23, 1). La promessa di Dio è proprio questa <radunerò io stesso il resto delle mie pecore> (23, 3). Anche noi spesso ci sentiamo stanchi e desideriamo trovare riposo, ma sarebbe vano cercarlo solo fuori di noi, appunto in un luogo appartato. Questo riposo dobbiamo costruirlo dentro di noi facendoci docili all’invito del Pastore Grande che ci invita a seguirlo anche <per una valle oscura> (Sal 22, 4) verso quei pascoli e quelle acque in cui <il Signore mi fa riposare> (22, 2). Il Pastore ci invita ad esserne capaci <a motivo del suo nome> (22, 3) proprio <facendo la pace> (Ef 2, 15) con i lontani e con i vicini, con ciò che ci sta dietro e con ciò che ci sta davanti, con ciò che portiamo dentro di noi e con ciò che dobbiamo affrontare fuori di noi. Anche noi come gli apostoli saremo forse tentati di raccontare al Signore Gesù tutto quello che siamo capaci di fare e di insegnare. Il Signore, da buon pastore, ci chiede di fare un altro pezzo di strada, più precisamente di <barca> (Mc 6, 32) per farci imparare a porre lo sguardo sugli altri fino a farci toccare profondamente dalla loro presenza e dai loro bisogni. Serafino di Sarov amava ripetere: <Trova la pace e a migliaia accanto a te troveranno salvezza>. Solo se costruiremo dentro di noi la pace, quale superamento di ogni attaccamento a noi stessi, potremo trovare riposo e saremo in grado di <presentarci gli uni e gli altri al Padre in un solo Spirito> (Ef 2, 18). Saremo sempre più e meglio capaci di presentarci gli uni agli altri per vivere con gli altri fino ad essere pronti a vivere per gli altri solo se ameremo di stare <da soli> (Mc 6, 31) con il Signore Gesù. In questa intimità continuamente ritrovata coltiveremo la sua presenza riposante nella profondità del nostro cuore dove impariamo l’arte della pace… il respiro della <compassione> (6, 34). La compassione si apprende alla severa scuola del dolore in cui nessuno può sostituire nessuno, ma ognuno agisce in prima persona.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *