L’olio della grazia
XV Domenica T.O. –
Prima del contenuto vi è una modalità di porgersi e di presentarsi da parte degli annunciatori del Vangelo che permette alla grazia di espandersi come una macchia d’olio e di penetrare fino a risanare e rinvigorire come un balsamo. Il Signore Gesù invia i suoi discepoli direttamente contro gli <spiriti impuri>, ma senza progetti e senza strategie: il segreto della missione è non avere segreti, né armi seduttrici se non la nudità della croce di Cristo. Nessuna tunica – se non la nudità del vangelo – niente sandali se non i piedi del <vangelo> (Ef 6, 15) e solo <un bastone> (Mc 6, 8): la croce di Cristo con cui si potrà liberare la strada da tutti quegli inutili impedimenti e fastidi che rischiano di rallentare la corsa. Per ogni annunciatore del Vangelo della grazia, perché la grazia del Vangelo possa essere serenamente e gioiosamente accolta vale, quanto ha sperimentato il profeta-pastore che si presenta come un profeta senza qualità, ma semplicemente chiamato ad essere tale malgrado se stesso. Per questo Amos può rispondere con franchezza al sacerdote Amasìa e senza nessun ritegno: <Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomoro. Il Signore mi prese, mi chiamò, mentre seguivo il gregge> (Am 7, 14, 15). Amos sembra protestare la propria innocenza di essere profeta e – proprio dicendo questo – afferma la sua libertà nel fare il profeta proprio perché non lo è per discendenza – come nel caso dei sacerdoti di Israele – né per interesse personale – come nel caso di quanti sono sensibili alle cose dello spirito. Il segreto della profezia che dovrebbe essere il carattere originario di ogni apostolato sta nella semplice evidenza che <il Signore mi prese, mi chiamò>. Infatti, ogni “presa” da parte di Dio, ogni chiamata, si inserisce nel grande disegno d’amore della sua volontà> (Ef 1, 6) che i profeti di ogni tempo hanno cercato di presentare agli uomini. Questo disegno che è un progetto d’amore non lo si può che annunciare gratuitamente come lo si è ricevuto. Non c’è posto per il danaro <nella cintura> (Mc 6, 8), non c’è da comprare né da vendere nulla poiché egli <tutto opera efficacemente> (Ef 1, 11). Una sola strategia sembra essere compatibile con il mandato apostolico: rinunciare a se stessi e portare la croce del Signore come un bastone con cui si libera la strada per se stessi e per quanti vengono dopo di noi. Solo così potremo accogliere il <sigillo dello Spirito Santo> che non solo è <caparra della nostra eredità> (Ef 1, 13-14), ma è l’olio che ci permette di camminare e funzionare <a due a due>. Sempre e solo <in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria>. Perché il vangelo della grazia possa essere annunciato, non può che essere annunciato con grazia. Perché il vangelo possa penetrare la vita degli uomini, non può che essere cosparso sulle ferite che ognuno porta nel proprio cuore come un olio balsamico capace di lenire e di tonificare.
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